Il progetto mira ad offrire agli utenti di CasaChiara e ad altri minori, eventualmente segnalati dai servizi territoriali, spazi laboratoriali di espressione di sé e di rielaborazione dei propri vissuti capaci di favorire i processi relazionali e quelli di crescita, nonché il rafforzamento dell’immagine di sé e il potenziamento delle proprie life skills. In questo modo, è possibile favorire l’emersione e la condivisione delle biografie personali e migliorare l’efficacia dei percorsi di presa in cura da parte dell’équipe educativa impegnate nel servizio.
Un secondo obiettivo quindi è quello di offrire agli educatori nuove opportunità di relazione e di interscambio con gli utenti a partire dalla condivisione e dal confronto con gli esperti che condurranno i laboratori e dall’analisi dei processi e dei risultati di ciascun percorso.
Tale obiettivo si concretizzerà attraverso momenti di preparazione, verifica e confronto in itinere tra gli esperti esterni coinvolti e l’équipe di CasaChiara e con una fase finale di rielaborazione dei risultati e verifica dell’intero progetto.
Inoltre, ai percorsi laboratoriali prenderanno parte anche alcuni educatori e volontari che saranno coinvolti con compiti di supporto nell’organizzazione e nella gestione degli stessi laboratori con l’ulteriore obiettivo di far sperimentare queste diverse modalità pedagogiche ed acquisire nuovi strumenti operativi nella prospettiva di dare continuità futura a questo genere di esperienze.
Si prevedono inoltre momenti di coinvolgimento e di restituzione ai genitori atti a dar conto dei cammini dei propri figli e favorire ricadute positive sul clima familiare.
Il progetto prevede la realizzazione di un laboratorio espressivo teatrale che si svolgerà nel periodo delle vacanze scolastiche estive e che prevede anche con un momento residenziale e l’attivazione di un percorso di arteterapia con cadenza settimanale che si svolgerà dentro CasaChiara per tutto l’anno a partire dall’estate.
Il progetto ha ricevuto un contributo dalla Fondazione della Comunità Bergamasca, attraverso il Bando “Fragilità e disagio minorile” del 2018.