Progetto di ascolto ed accompagnamento rivolto a persone con HIV per favorire la diagnosi precoce, la continuità della cura e il contenimento della diffusione dell’infezione anche attraverso la corretta informazione e l’abbattimento di stigma, autostigma e pregiudizi con particolare attenzione alle popolazioni più vulnerabili.
L’obiettivo generale di questo progetto è mantenere, nonostante le difficoltà economiche, un buon livello di risposta al bisogno di ascolto ed accompagnamento a carattere psico-sociale delle persone con HIV/AIDS e ai loro familiari attraverso il consolidamento di spazi e modalità di ascolto personalizzati, diretti e indiretti (ascolto telematico, telefonico, in presenza), e di strumenti come i gruppi di mutuo aiuto, servizi di ascolto psicologico e di tutoring alla pari (supporto ed affiancamento dal parte di persone con HIV esperte).
Si intende offrire opportunità di presa in carico rapida, diversificata e personalizzata, garantendo anonimato e riservatezza, che favoriscano l’aggancio, una fase di primo ascolto ed il successivo eventuale orientamento ed accompagnamento ad altri servizi per una presa in carico più specifica ove necessario (servizio sociale ospedaliero, consultori pubblici e privati, segretariato sociale comunale, servizi sociosanitari per il disbrigo delle pratiche inerenti invalidità/inabilità, gruppi e associazioni territoriali, Sert, ecc.).
Ciò implica, in particolare, l’offerta di mediazione e di supporto rispetto al rapporto con le figure sanitarie ospedaliere, nella fattispecie gli specialisti infettivologi e il personale infermieristico degli ambulatori delle Malattie Infettive, per una migliore tenuta del “patto terapeutico” e, quindi, per affrontare in maniera coordinata le questioni inerenti la comprensione ed accettazione della malattia, il miglioramento della compliance terapeutica, la gestione e il superamento delle paure rispetto al rischio di contagiare altri, il supporto nei processi di comunicazione sulla malattia al/alla partner e ad eventuali altri familiari ed amici.
Cruciale risulta promuovere modalità efficaci di collaborazione non solo con i medici e gli infermieri del reparto malattie infettive e le assistenti sociali del servizio sociale ospedaliero, ma anche con gli operatori sociali del territorio, quelli dei servizi consultoriali pubblici e privati e dei Sert.
Un secondo obiettivo più specifico riguarda le popolazioni più vulnerabili ed è quello di consolidare l’offerta di test nei luoghi della marginalità e migliorare il legame e la fidelizzazione delle popolazioni più fragili attraverso azioni finalizzate a sviluppare servizi innovativi per l’HIV in modo da avere un impatto positivo sull’epidemia e prevenire nuove infezioni. Ciò si traduce nel garantire che le persone che ricevono una nuova diagnosi o convivono con una vecchia diagnosi di HIV (ma anche di epatite C o altre IST) possano raggiungere/riagganciarsi rapidamente ai servizi sanitari, assumere regolarmente la terapia e percepire una buona qualità della vita.
Il terzo obiettivo trasversale riguarda le azioni per creare un contesto favorevole all’accesso ai test HIV e per il mantenimento in cura, migliorando la qualità delle informazioni e combattendo lo stigma. Tale obiettivo sarà perseguito attraverso attività di sensibilizzazione all’interno della comunità. La popolazione più vulnerabile sarà, ancora una volta, un target particolare di queste azioni. Crediamo che queste siano le basi fondamentali per migliorare l’offerta del test e il collegamento con i servizi di cura. Anche questo obiettivo sarà gestito con la partecipazione di tutte le organizzazioni coinvolte dalla rete di Bergamo Fast-track City.
Il progetto ha preso avvio a febbraio 2024 e si concluderà ad agosto 2025.
È finanziato con fondi di ViiV Healthcare, di Fondazione Bergamasca e con il contributo dell’8×1000 della CEI.